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mercoledì 25 aprile 2012

Basta con i ricatti degli oneri di urbanizzazione

  L'ultimo Consiglio Comunale ha visto l'approvazione di tre delibere che andranno a stravolgere l'assetto urbanistico della periferia salsese. La costruzione dei nuovi supermercati andrà a impoverire ancora di più il centro storico della città, aumentando la cementificazione e il consumo del territorio.
Il tutto è passato con i voti della maggioranza e con l'astensione del PD, sotto la logica perversa degli extra oneri di urbanizzazione. E' un sistema che non può continuare in questo modo, perchè ogni volta vengono svenduti pezzi di territorio per portare qualche risorsa alle casse comunali. Nel caso specifico si parla di fondi per costruire metà di una nuova palestra, sulla base di un progetto mai presentato e mai pianificato, e senza indicare come il Comune intende trovare le altre risorse necessarie per completare l'opera.
Una palestra in più può essere utile ma vanno considerati alcuni aspetti: non era più importante investire nella manutenzione delle strutture attuali? O nella riparazione della pista di atletica, ridotta ad un colabrodo, ed inutilizzabile per ospitare manifestazioni? E in caso che il progetto vada in porto, chi sosterrà le spese manutentive per la nuova struttura? (considerando che il Comune sembra non avere nemmeno le risorse per accendere le fontane o per riparare le buche nelle strade).
Ma la cosa più grave è il metodo degli oneri di urbanizzazione (extra e non), che portato avanti con questa logica diventa un vero assalto al territorio: in questo modo si rischia di svendere, volta per volta, dei pezzi di Salso. Quale sarà la prossima area ad essere lottizzata e cementificata, in cambio magari di qualche euro per costruire una nuova struttura, una sala civica o qualcosa di simile? Non è possibile andare avanti con questo metodo, la forza di Salso è data anche dalla bellezza del territorio, dal verde, dalle colline. E la direzione deve essere quella del recupero, del restauro, del riutilizzo, non delle nuove edificazioni.
La proposta di un urbanistica diversa, che permetta alle aziende di lavorare ma senza intaccare nuovi spazi verdi, è stata portata avanti dal nostro gruppo ma respinta al mittente dal Sindaco e dalla sua Giunta, che hanno definito “utopia” questi progetti di volumi zero (realizzati in molte città d'Italia e d'Europa). Una conferma che questa amministrazione non sa guardare al di la del proprio naso e non è in grado di portare avanti un reale cambiamento.

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