Riportiamo questa intervista pubblicata sul sito dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) sul tema della Campagna per la Democrazia Paritaria.
Orlandi (Salsomaggiore Terme): “Basta con ruoli e deleghe marginali alle donne, serve equa condivisione di responsabilità”
“Ho aderito volentieri all’iniziativa sulla democrazia paritaria, e non poteva essere diversamente per un assessore come me che ha, tra le altre, la delega alle Pari opportunità”. Matteo Orlandi, candidato sindaco al Comune di Salsomaggiore Terme, è infatti tra i pochi assessori maschi con delega alle Pari opportunità. Già attivo su questo fronte con vari progetti civici, ha inserito nella lista che lo sostiene ben 5 donne che corrono per l’ingresso in giunta.
“Su 16 candidati , 5 sono donne. Abbiamo aperto le porte a tutte coloro che potevano essere interessate al progetto, con l’unico requisito di una seria volontà a contribuire al bene della nostra città. Speravamo in un numero più cospicuo di rappresentanti femminili, ma le maggiori difficoltà riguardano l’ ampia mole di impegni che una donna ha nel seguire la famiglia e il lavoro. La politica diventa così solo un impegno in più nella loro vita”.
Già molto sensibilizzato su queste tematiche, il candidato sindaco si propone di valorizzare il ruolo della donna “non solo come persona ma anche in riferimento ai temi che la riguardano. Le nostre candidate stanno incontrando personalmente le donne del Comune di Salsomaggiore Terme per capire le loro problematiche e, sulla base di queste, formare delle proposte operative di programma. Inoltre, in caso di vittoria, sicuramente almeno due di loro avranno deleghe rilevanti, nonché la carica di vicesindaco”.
Orlandi ammette i ruoli marginali riservati solitamente alle donne elette “alle quali spettano in genere deleghe minori. La mia delega alle Pari opportunità voleva anche sfatare il luogo comune che deve essere la donna ad occuparsene. Bisogna dare loro la possibilità di esprimersi condividendo, in modo equo, deleghe della stessa importanza e ruoli di potere al governo”.
Per l’assessore, quote rosa e doppia preferenza di genere devono essere solo momenti di passaggio. “Non ho mai creduto nell’obbligo di inserire rappresentati femminili, non è, secondo me, questo che cambia le cose. Anzi, in certi casi può portare ad inserire donne solo per fare bella figura – spiega il candidato sindaco – ma mi rendo conto che possono essere importanti per dare visibilità alle rappresentanti femminili”. Due sono i modi, invece, contemplati da Orlandi per migliorare la situazione. “A livello nazionale, si potrebbe intervenire con strumenti appositi, anche normativi, che aiutino le donne a conciliare tempo di lavoro, tempo di vita e tempo dedicato alla politica. E poi è necessario un forte cambiamento culturale e di mentalità nell’intendere la politica”. (sm)
“Su 16 candidati , 5 sono donne. Abbiamo aperto le porte a tutte coloro che potevano essere interessate al progetto, con l’unico requisito di una seria volontà a contribuire al bene della nostra città. Speravamo in un numero più cospicuo di rappresentanti femminili, ma le maggiori difficoltà riguardano l’ ampia mole di impegni che una donna ha nel seguire la famiglia e il lavoro. La politica diventa così solo un impegno in più nella loro vita”.
Già molto sensibilizzato su queste tematiche, il candidato sindaco si propone di valorizzare il ruolo della donna “non solo come persona ma anche in riferimento ai temi che la riguardano. Le nostre candidate stanno incontrando personalmente le donne del Comune di Salsomaggiore Terme per capire le loro problematiche e, sulla base di queste, formare delle proposte operative di programma. Inoltre, in caso di vittoria, sicuramente almeno due di loro avranno deleghe rilevanti, nonché la carica di vicesindaco”.
Orlandi ammette i ruoli marginali riservati solitamente alle donne elette “alle quali spettano in genere deleghe minori. La mia delega alle Pari opportunità voleva anche sfatare il luogo comune che deve essere la donna ad occuparsene. Bisogna dare loro la possibilità di esprimersi condividendo, in modo equo, deleghe della stessa importanza e ruoli di potere al governo”.
Per l’assessore, quote rosa e doppia preferenza di genere devono essere solo momenti di passaggio. “Non ho mai creduto nell’obbligo di inserire rappresentati femminili, non è, secondo me, questo che cambia le cose. Anzi, in certi casi può portare ad inserire donne solo per fare bella figura – spiega il candidato sindaco – ma mi rendo conto che possono essere importanti per dare visibilità alle rappresentanti femminili”. Due sono i modi, invece, contemplati da Orlandi per migliorare la situazione. “A livello nazionale, si potrebbe intervenire con strumenti appositi, anche normativi, che aiutino le donne a conciliare tempo di lavoro, tempo di vita e tempo dedicato alla politica. E poi è necessario un forte cambiamento culturale e di mentalità nell’intendere la politica”. (sm)
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