Le recenti elezioni di Parma hanno
confermato che i cittadini sanno scegliere con attenzione i propri
rappresentanti, dando fiducia anche a forze innovative e che si
discostano dalla politica tradizionale.
Anche a Salso ne abbiamo avuto un
esempio, anche se forse i tempi non erano ancora maturi: il successo
di Cambiare Salsomaggiore (prima lista civica della storia salsese a
superare i 1000 voti), i buoni consensi ricevuti dal Movimento 5
stelle e dal Progetto per Salso e Tabiano di Biolzi non hanno in ogni
caso permesso di sovvertire le logiche di un “classico”
ballottaggio tra partiti ben consolidati a livello locale e
nazionale.
Il primo anno di governo Carancini è
stato però deludente, sia sotto il profilo della progettualità che
in quello della trasparenza e della comunicazione con i cittadini, e
la politica tradizionale ha colto, per ora, un altro fallimento.
Fino a quando i candidati verranno
scelti da Parma (o ancora peggio da Roma) e finchè la politica non
farà un deciso cambio di passo, nella direzione di un totale
passaggio di consegne alle nuove generazioni, sarà difficile uscire
dalla crisi che sta attraversando la nostra città.
Nessuno ha la bacchetta magica ma sono
convinto che per il futuro siano necessari pochi ma decisi
cambiamenti nella politica locale. Bisogna superare le tradizionali
coalizioni e mettere insieme idee e persone di buona volontà attorno
a un progetto preciso, da seguire con convinzione.
3 i punti fondamentali:
1) una nuova squadra e un nuovo
governo, guidato in gran parte da giovani di 30-40 anni, in grado di
mettere entusiasmo, passione e idee fresche al servizio di Salso. Il
ricorso “all’esperienza” non può più funzionare per Salso, le
nuove generazioni hanno le capacità di poter fare politica e
amministrare un Comune in modo efficace e innovativo, come dimostrano
tante realtà italiane con giovani Sindaci. Naturalmente l’età non
è una preclusione (le buone idee non hanno limiti) ma di sicuro
puntare sulle nuove generazioni può offrire maggiore dinamismo al
modo di amministrare.
2) una città amministrata da chi vive
il territorio: non si può andare avanti con assessori catapultati da
Parma o da altre realtà, che non conoscono Salso a fondo e non
riescono a capirne i problemi. Chi vive quotidianamente la città ha
di sicuro più volontà ed entusiasmo a fare andare bene le cose, per
dare un futuro e delle speranze ai propri figli e a tutta la
comunità. Gente di Salso al servizio di Salso, questa deve essere la
base.
3) una coalizione politica formata da
persone oneste e con buone idee: basta chiusure mentali e con la
schematica identificazione in centro, sinistra o destra. Per un
Comune come il nostro non conta l’ideologia a livello nazionale, ma
servono solo competenza, volontà e capacità. Bisogna andare oltre i
vecchi schemi della politica e creare un gruppo di cittadini che si
riunisca attorno a dei progetti concreti.
Unendo questi tre elementi penso che
Salso possa davvero cambiare e trovare la sua strada. Sarà
sicuramente un tema che approfondiremo alla prossima tornata
elettorale, intanto Cambiare Salsomaggiore farà la sua parte,
continuando a proporre stimoli e progetti alla città.
Matteo Orlandi
Nessun commento:
Posta un commento