Dal sito del Comune di Salsomaggiore abbiamo appreso che "a seguito dei recenti disservizi nella raccolta della carta e della plastica, che hanno causato non pochi disagi alla cittadinanza, l’Amministrazione comunale ha provveduto ad applicare ad ENIA, ditta appaltatrice della raccolta differenziata, la penale di 44.330 euro oltre IVA per il mancato servizio.
Enia, alla richiesta di spiegazioni dell’Amministrazione
comunale, aveva comunicato che i ritardi nella raccolta erano avvenuti a
seguito di variazioni interne all’azienda nell’affidamento del
servizio."
Finalmente,
è il caso di dire. Finalmente un servizio non reso, o reso non
correttamente, che i cittadini hanno regolarmente pagato di propria
tasca con la tassa sui rifiuti viene riconosciuto come tale e
pertanto rimborsato. È notizia di ieri che a Enia è stata applicata
dall’Amministrazione comunale la penale contrattuale di € 44.330
(+ iva) per la mancata raccolta di carta e plastica durante i mesi
scorsi. Anche se non c’è da fregarsi le mani, perché si tratta di
un importo limitato considerando il numero complessivo di famiglie di
Salso, è importante il segnale. Un segnale di attenzione, di
vigilanza rispetto agli accordi intrapresi e di conseguente azione in
caso di inottemperanza di una delle parti.
A questo punto nelle casse del Comune torneranno 44.000 euro; anche se i tempi e le modalità non sono certi, è importante che i cittadini ne vengano a conoscenza e che sappiano che il maltolto verrà restituito. E la cosa importante è che verrà restituito non a lontani e sconosciuti enti governativi (come nei casi delle multe assegnate dall’Antitrust, i cui importi prendono tutt’altra direzione rispetto alle tasche da dove sono stati sottratti), ma al nostro Comune, a noi.
Cosa farne a questo punto? Sicuramente non dovranno essere utilizzati come sopravvenienza straordinaria per ripianare qualche falla, tanto per escludere subito un’eventualità. Restituiti quindi, ma come? Utilizzati come “sconto” sulla tassa dei rifiuti avrebbero un effetto praticamente impercettibile per le famiglie; noi propendiamo invece per una destinazione utile, sostenibile e soprattutto visibile, per tutta la città. Ci vengono in mente varie possibilità, sulle quali sarebbe corretto sentire anche il parere dei cittadini: distributore di acqua potabile, bonifica amianto da edifici pubblici, caldaia a cippato per una o più scuole etc. Ma quasi più importante del tipo di destinazione sarà il messaggio che dovrà passare ed essere comunicato: “realizzato grazie alla vigilanza e al contributo dei cittadini di Salsomaggiore Terme”.
A questo punto nelle casse del Comune torneranno 44.000 euro; anche se i tempi e le modalità non sono certi, è importante che i cittadini ne vengano a conoscenza e che sappiano che il maltolto verrà restituito. E la cosa importante è che verrà restituito non a lontani e sconosciuti enti governativi (come nei casi delle multe assegnate dall’Antitrust, i cui importi prendono tutt’altra direzione rispetto alle tasche da dove sono stati sottratti), ma al nostro Comune, a noi.
Cosa farne a questo punto? Sicuramente non dovranno essere utilizzati come sopravvenienza straordinaria per ripianare qualche falla, tanto per escludere subito un’eventualità. Restituiti quindi, ma come? Utilizzati come “sconto” sulla tassa dei rifiuti avrebbero un effetto praticamente impercettibile per le famiglie; noi propendiamo invece per una destinazione utile, sostenibile e soprattutto visibile, per tutta la città. Ci vengono in mente varie possibilità, sulle quali sarebbe corretto sentire anche il parere dei cittadini: distributore di acqua potabile, bonifica amianto da edifici pubblici, caldaia a cippato per una o più scuole etc. Ma quasi più importante del tipo di destinazione sarà il messaggio che dovrà passare ed essere comunicato: “realizzato grazie alla vigilanza e al contributo dei cittadini di Salsomaggiore Terme”.
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