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giovedì 11 aprile 2013

Strade ridotte ad un colabrodo, come risolvere il problema








Per le strade e i marciapiedi di Salsomaggiore sintratta ormai una vera emergenza. La situazione già critica si è aggravata con il maltempo dei mesi scorsi, in cui neve, ghiaccio e pioggia hanno aperto crateri e buche molto pericolose.
Salso è ormai ridotta ad un colabrodo, le strade sono indecenti, e la situazione è purtroppo destinata a peggiorare, come purtroppo in molte altre località italiane. L'impossibilità di accendere mutui, i vincoli del Patto di Stabilità e la diminuzione dei trasferimenti statali non consentono al Comune di avere le risorse necessarie per gli interventi di manutenzione.
Quella delle strade è una criticità che viene da lontano, da almeno 15 anni, e i soldi sono sempre troppo scarsi per intervenire su tutto il territorio.
Come fare, allora, a risolvere il problema?
A nostro avviso è necessario agire su più fronti: un intervento sul bilancio comunale che permetta di attuare dei risparmi sulla spesa corrente, fattore importante ma non risolutivo sul problema, visto che sistemare tutte le strade del territorio costa decine di milioni di euro.
Il Comune deve quindi predisporre progetti per favorire nuove entrate, attraverso iniziative in campo energetico e sui rifiuti (che, abbiamo già ricordato, devono diventare una risorsa e non un costo).
Va predisposto un piano di durata almeno quinquennale, una programmazione seria degli interventi in modo da agire con logica, attraverso un piano specifico che permetta di risolvere le maggiori criticità.
E' necessario presentare progetti in Regione per tutti quei settori che possono portare risorse: sicurezza stradale e messa in sicurezza del territorio (in particolare sulle frane).
La Regione ha appena messo a disposizione oltre 7 milioni di euro per interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale in Emilia-Romagna, in modo da ridurre numero ed effetti degli incidenti.
E' la cifra stanziata dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti attraverso il quarto e quinto programma di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale (Pnss). La Regione, con apposita delibera, ha approvato il Disciplinare per l’accesso al finanziamento statale(complessivamente 7.438.132,70 euro) da parte di Comuni e Province che, in forma singola o associata, hanno 90 giorni di tempo per presentare le proposte di partecipazione.

Ma fondamentali sono i controlli sui lavori svolti, verifiche che fino ad oggi non sono stati – a nostro avviso – abbastanza puntuali. Una strada appena asfaltata non può rovinarsi dopo pochi mesi, altrimenti il lavoro rischia di essere stato inutile. La prossima amministrazione dovrà disporre controlli su tutti gli asfalti realizzati negli ultimi anni mediante carotaggi. In caso emergesse che il materiale non è conforme al capitolato e alle norme di legge, e se venissero evidenziate delle difformità, andrebbe subito disposto il rifacimento dell'asfaltatura a carico dell’impresa esecutrice. Altro elemento importante: buona parte del nostro territorio comunale è situato in zona collinare o addirittura pedemontana, con tutti i risvolti negativi del caso, a livello di stabilità strutturale. In questi casi, effettuare un’asfaltatura a regola d’arte è quasi inutile se il fondo si muove a causa di smottamenti e frane. Diventa quindi indispensabile gestire le operazioni di manutenzione tenendo conto delle varie specificità geologiche, anche coinvolgendo professionisti esperti in grado di suggerire corrette modalità operative: meglio investire prima per avere un’idea, che dover correre ai ripari dopo spendendo tanto di più.


1 commento:

  1. i carotaggi sono costosi e chi li fa li deve certificare per una causa in tribunale contro chi ha eseguito i lavori... insistenibile.
    i responsabili dei lavori pubblici, gli ing dell'ufficio tecnico(che mi sembra siano stipendiati profumatamente per il loro titolo) dovrebbero eseguire controlli periodicii sui lavori straoridnari e ordinari in modo da definire chi li ha fatti bene o meno.
    il 90% dei danni proviene dalla pessima realizzazione delle "toppe" dei lavori straordinari, da li poi parte il dissesto e la rottura del manto.
    Sarebbe molto più utile avere il vecchio servizio interno comunale con catramina liquida e catrame per sigillare le piccole crepe alla nascita in modo da prolungare del doppio la vita del manto stradale.

    Poi è ciaro, non serve un genio per capire che chi ha fatto la rotonda di fronte all'asilo o quella su via Parma, dovrebbero cambiare mestiere e capire che non si può mettere un raggio di curvatura così strtto dove passano mezzi pesanti che a carico elevato e d'estate "arano" il povero manto stradale.

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