Per le strade e i marciapiedi di
Salsomaggiore sintratta ormai una vera emergenza. La situazione già critica
si è aggravata con il maltempo dei mesi scorsi, in cui neve,
ghiaccio e pioggia hanno aperto crateri e buche molto pericolose.
Salso è ormai ridotta ad un colabrodo,
le strade sono indecenti, e la situazione è purtroppo destinata a
peggiorare, come purtroppo in molte altre località italiane.
L'impossibilità di accendere mutui, i vincoli del Patto di Stabilità
e la diminuzione dei trasferimenti statali non consentono al Comune
di avere le risorse necessarie per gli interventi di manutenzione.
Quella delle strade è una criticità
che viene da lontano, da almeno 15 anni, e i soldi sono sempre troppo
scarsi per intervenire su tutto il territorio.
Come fare, allora, a risolvere il
problema?
A nostro avviso è necessario agire su
più fronti: un intervento sul bilancio comunale che permetta di
attuare dei risparmi sulla spesa corrente, fattore importante ma non
risolutivo sul problema, visto che sistemare tutte le strade del
territorio costa decine di milioni di euro.
Il Comune deve quindi predisporre
progetti per favorire nuove entrate, attraverso iniziative in campo
energetico e sui rifiuti (che, abbiamo già ricordato, devono
diventare una risorsa e non un costo).
Va predisposto un piano di durata
almeno quinquennale, una programmazione seria degli interventi in
modo da agire con logica, attraverso un piano specifico che permetta
di risolvere le maggiori criticità.
E' necessario presentare progetti in
Regione per tutti quei settori che possono portare risorse: sicurezza
stradale e messa in sicurezza del territorio (in particolare sulle
frane).
La Regione ha appena messo a
disposizione oltre 7 milioni di euro per interventi
finalizzati al miglioramento della sicurezza
stradale in Emilia-Romagna, in modo da ridurre
numero ed effetti degli incidenti.
E' la cifra stanziata dal ministero
delle infrastrutture e dei trasporti attraverso il quarto e quinto
programma di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale
(Pnss). La Regione, con apposita delibera, ha
approvato il Disciplinare per l’accesso al
finanziamento statale(complessivamente 7.438.132,70
euro) da parte di Comuni e Province che, in
forma singola o associata, hanno 90 giorni di tempo per presentare le
proposte di partecipazione.
Ma fondamentali sono i controlli sui
lavori svolti, verifiche che fino ad oggi non sono stati – a nostro
avviso – abbastanza puntuali. Una strada appena asfaltata non può
rovinarsi dopo pochi mesi, altrimenti il lavoro rischia di essere
stato inutile. La prossima amministrazione dovrà disporre
controlli su tutti gli asfalti realizzati negli ultimi anni
mediante carotaggi. In caso emergesse che il materiale non è
conforme al capitolato e alle norme di legge, e se venissero
evidenziate delle difformità, andrebbe subito disposto il
rifacimento dell'asfaltatura a carico dell’impresa esecutrice.
Altro elemento importante: buona parte del nostro territorio comunale
è situato in zona collinare o addirittura pedemontana, con tutti i
risvolti negativi del caso, a livello di stabilità strutturale. In
questi casi, effettuare un’asfaltatura a regola d’arte è quasi
inutile se il fondo si muove a causa di smottamenti e frane. Diventa
quindi indispensabile gestire le operazioni di manutenzione tenendo
conto delle varie specificità geologiche, anche coinvolgendo
professionisti esperti in grado di suggerire corrette modalità
operative: meglio investire prima per avere un’idea, che dover
correre ai ripari dopo spendendo tanto di più.
i carotaggi sono costosi e chi li fa li deve certificare per una causa in tribunale contro chi ha eseguito i lavori... insistenibile.
RispondiEliminai responsabili dei lavori pubblici, gli ing dell'ufficio tecnico(che mi sembra siano stipendiati profumatamente per il loro titolo) dovrebbero eseguire controlli periodicii sui lavori straoridnari e ordinari in modo da definire chi li ha fatti bene o meno.
il 90% dei danni proviene dalla pessima realizzazione delle "toppe" dei lavori straordinari, da li poi parte il dissesto e la rottura del manto.
Sarebbe molto più utile avere il vecchio servizio interno comunale con catramina liquida e catrame per sigillare le piccole crepe alla nascita in modo da prolungare del doppio la vita del manto stradale.
Poi è ciaro, non serve un genio per capire che chi ha fatto la rotonda di fronte all'asilo o quella su via Parma, dovrebbero cambiare mestiere e capire che non si può mettere un raggio di curvatura così strtto dove passano mezzi pesanti che a carico elevato e d'estate "arano" il povero manto stradale.