Il proponente di uno dei punti
all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale ci perdonerà
il titolo volutamente provocatorio di questo post, ma l’assist è
stato troppo preciso per sbagliare un goal.
Abbiamo assistito agli ultimi consessi
pubblici quando si è parlato di Terme, di macrostruttura comunale,
della Liberazione di Salso…insomma, gli argomenti “forti” non
sono mancati e purtroppo non sono per nulla esauriti nonostante
l’Amministrazione Fritelli e la Giunta ci stiano mettendo un
apprezzabile impegno.
E ci saremmo quindi aspettati che si
procedesse su questa lunghezza d’onda, andando a puntualizzare e
cercando di finalizzare quelle che sono le tematiche calde e ancora
irrisolte per la nostra Città.
Come dicevamo, ahinoi gli argomenti non
mancano. A partire per esempio dal bilancio preventivo 2014 (il
record dell’Amministrazione Carancini non è ancora stato raggiunto
ma siamo sulla buona strada), oppure le lettere di patronage sulle
partecipate (non solo Terme) che spuntano qua e là inaspettate come
funghi, o magari un rapido aggiornamento su cosa si sta facendo in
vista di Expo 2015 e della prossima stagione turistica…il Giro
d’Italia che incombe, le strade da sistemare…..e invece, mutuando
da Johnny Stecchino di Benigni il memorabile dialogo sulle “piaghe
di Palermo”, andremo a parlare finalmente del vero problema di
Salso: i succhi di frutta. E di percentuale di frutta nei succhi di
frutta. E non di tutta la frutta, ma di agrumi della Sicilia.
Premesso che non abbiamo tecnicamente
nulla in contrario, anzi, sull’argomento e sugli obiettivi che
l’ordine del giorno si pone, vorremmo capire meglio i termini della
questione. Giusto per riassumere i termini dell’argomento, la
Coldiretti nazionale chiede che le singole amministrazioni comunali
discutano e condividano l’innalzamento del contenuto di frutta nei
succhi, a tutela della salute del consumatore e del made in italy
(nella fattispecie si parla di agrumi siciliani). Giustissimo. Ma
allora, significa che d’ora in poi dedicheremo tempo a discutere e
condividere tutto ciò che riguarda il made in italy? O discuteremo
solo di ciò che verrà proposto da una sola Associazione, per quanto
rappresentativa? Perché le tipicità non mancano, alimentari e non,
e magari anche più vicine al nostro comune sentire di quanto lo
siano le buonissime arance siciliane. Perché allora non proporre un
ordine del giorno per la tutela delle acque termali? O magari, perché
non riprendere l’argomento delle De.Co. (denominazioni comunali) di
Salsomaggiore per istituire un disciplinare? Anche un “banale”
ordine del giorno sulla tutela del Parmigiano Reggiano avrebbe avuto
più senso. Probabilmente la risposta c’è: è molto più facile
promuovere e condividere la “pappa pronta”, per cui prepariamoci
in futuro a sostenere il buonissimo pistacchio di Bronte e
l’eccellente cappero di Pantelleria, perché del Bargnolino di
Salsomaggiore e del Sale delle Terme di Salso non importa a nessuno.
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