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domenica 10 luglio 2011

Secchiate e musica



Ieri abbiamo appreso da Facebook una spiacevole notizia, quasi un dejà vu di 2 anni fa. Ecco cosa ha scritto il noto ristoratore Edoardo Craviari:
"I Salsesi amano e vogliono tanto la musica a Salso che ieri, Venerdi 08 /Luglio alle ore 23,00 circa è arrivato un secchio d'acqua sui clienti del Gran Caffè del Teatro, facevamo musica, questa è la nostra colpa, (inoltre rispettando le leggi sul volume ) è stata danneggiata una cassa del cantante, ma la cosa che ne è uscita più ...danneggiata è l'immagine di Salso . Clienti , turisti , accolti in questo modo . Serve commentare ? Ah chi ha lanciato il secchio ? Provate ad indovinare ? Il Gran Caffè ha 2 vicinanti uno è il teatro ......... ........ !!!!!!!!!!!! Bene ora fate le vostre considerazioni. Cmq leggerete sulla Gazzetta . Ma dove crede di andare Salso in questo modo ???!!!!!! DOVE ?????!!!!".

Massima solidarietà ai titolari del Caffè del Teatro e alle persone coinvolte, quanto successo è l'ennesimo episodio che danneggia l'immagine di Salso come città turistica. La stessa cosa era avvenuta in passato, con secchiate d'acqua sulla Movida Latina di Viale Matteotti, e segue le continue lamentele di alcuni salsesi che già alle 10 di sera alzano la cornetta per denunciare alle forze dell'ordine il fatto che a Salso "ci sia musica".
Ormai i pochi locali che cercano di fare intrattenimento sono stretti nella morsa di permessi e burocrazia assillante e anche se sono completamente in regola si trovano gli stessi concitaddini che raccolgono firme per fare chiudere o cancellare la programmazione musicale.
Forse qualcuno dimentica che Salso è una città TURISTICA e che nel centro cittadino ci DEVE essere animazione, musica, intrattenimento, naturalmente rispettando le normative di legge. Se vogliamo che la nostra città non diventi un dormitorio è necessario offrire eventi e iniziative in grado di rendere piacevole il soggiorno.

Anche Cambiare Salsomaggiore farà la sua parte su queste problematiche: stiamo confrontando i nostri regolamenti di zonizzazione acustica con quelli di altre città turistiche (Rimini, Riccione, Jesolo, ecc), per vedere come strutturare un sistema più vicino a tutte le persone che hanno voglia di organizzare e mettere in piedi manifestazioni di intrattenimento. A volte basta andare poco lontano da casa: ieri sera a Fidenza, in occasione della Notte Bianca, all'una e trenta di notte c'era ancora musica ad alto volume in centro città (non eravamo sul posto ma abbiamo letto i vari resoconti su Facebook). E pensare che il comune borghigiano non è nemmeno una località turistica!

Un invito agli organizzatori, ai gestori dei locali, a chi si impegna per Salso: tenete duro, le cose cambieranno, facendo massa critica potremo portare una svolta su questi temi. Noi faremo la nostra azione politica, con tutti gli strumenti a disposizione (lo avevamo già annunciato in campagna elettorale), vi invitiamo a seguirci per aiutarci in questa importante battaglia.

3 commenti:

  1. ma è stato il lupo...?

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  2. Sembra che la secchiata sia arrivata dall'albergo a fianco.

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  3. Premessa. Ai tempi della prima festa di Tex Willer organizzata di fianco allo Zoia ci venne chiesto di abbassare la musica alle 11 di sera per non disturbare gli ospiti dell'Albergo vicino. Lo facemmo, poco contenti, ma ligi.
    Svolgimento. Il punto è sempre lo stesso: se Salso si reputa ancora una città turistica la sua amministrazione deve decidere da che parte andare e scegliere un percorso lungo il quale fissare punti di controllo dello stesso in modo da modificare la rotta, ma non il punto di arrivo.
    Questo significa, nei fatti, accumulare il maggior numero di dati possibili sulla realtà presente, confrontarli con le disponibilità economiche e con la volontà degli operatori locali, valutare il maggior numero di esperienze esterne raffrontabili, stilare un progetto, riconfrontarsi con cittadinanza e operatori, decidere e agire.
    Tutto il resto è fuffa.
    A naso, guardando fuori dall'Ambasciata (e pure dentro) par di potere anticipare che l'esistente sia ben lungi dall'idea di "notti bianche" et similia. L'esistente è fatto di anziani, curandi e non, dalle possibilità economiche limitate, dagli interessi culturalludici altrettanto limitati. Scampoli di creatività e giovanilismo esistono, con preponderanza di attinenze sportive, ma con almeno apparenti simili limiti nel capitolato di spesa.
    La struttura cittadina è costruita intorno a questa realtà, così come le offerte commerciali, ludiche e di intrattenimento.
    Ribadisco che tutto ciò andrebbe verificato carte alla mano, prima di prendere posizione.
    Se i dati confortassero però questa sensazione, si tratterebbe di valutare a quali costi una modifica di tale realtà in direzione "nottebianchesca" sarebbe realizzata in termini non solo di cespiti attuali, ma anche e soprattutto di cespiti futuri. Per essere chiari, sia pur spiacevoli: meglio il pensionato certo da cena alle sette, passeggiata e nanna alle 10, o il nottambulo da esco alle 23, birrozza e casino, nanna alle quattro?
    Io personalmente credo che entrambe le soluzioni siano perdenti per una realtà come Salso, che potrebbe mirare a ben altro. Creare zone e tempi per mantenere presenti e distanti gli uni e gli altri dovrebbe essere solo propedeutico al rispetto di chi a Salso niente ha a che fare con il turismo (e ho idea, di nuovo, che i numeri diranno essere questi la maggioranza) e alla ricerca di una nuova figura di presenze aliene.
    Quali? Niente di nuovo, molto di antico. Per quanto malandata e rovinata, esiste ancora un'anima architettonica, ambientale e ricreativa che potrebbe, se valorizzata con un piano a medio lungo, richiamare una popolazione migratoria attiva di buon livello economico e culturale, di consapevolezza ambientale e fisica, di amore per il bello in tutte le sue forme, artistiche, culinarie e sociali.
    Certo che per far questo si dovrebbe uscire dai personalismi anagrafici, commerciali e politici, creando le condizioni per convivenze eterogenee mentre si mettono in essere le condizioni per l'innesto di nuove, più vantaggiose per tutti, forze vitali.
    Per quel che serve, al solito, tanto per contribuire.
    Grazie del lavoro che state facendo.

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