Riceviamo e pubblichiamo

Dal segretario del PD di Salso riceviamo e pubblichiamo:

Cari ragazzi,

Ritorniamo per un momento ai rapporti umani: dalla giornata di mercoledì sono uscito offeso. Non tanto come "politicante locale", ma come persona. Dispiaciuto perché dei ragazzi di Salso, quasi d'età, giovani ed entusiasti quanto basta, pieni di iniziativa, apostrofino me, una scelta particolare degli ultimi giorni e più in generale un'attività, come frutto di calcoli, paure, doppiogiochismi, inciuci. Mi ha offeso la citazione di pettegolezzi "sentiti in giro",  da cui si sono ricavate delle conclusioni, in un post pubblicato su questo sito.

Vedete, cari amici, qui non c'entra più la politica e c'entra poco anche Salso, ma c'entrano il rispetto per le persone e la loro dignità. Il rispetto per chi, come me, vive la politica come passione, di chi ci crede e fa delle scelte non subalterne a nessuno, ma solamente giuste o sbagliate perchè così gli dettano il suo pensiero e la sua coscienza in quel momento.

E Matteo che parla di "litanie" di Fritelli, quasi come fossi uno sconosciuto, come se fino a due giorni fa non ci fermavamo a parlare e a commentare, come se non ci fossimo mai, neanche per un momento, confrontati, perfino su come comportarci in Consiglio Comunale.

Al di là quindi della mia trascurabile persona, del trattamento che mi avete riservato, del fatto che, pur nella ricerca di azioni comuni e progetti  da condividere, pur nel rinnovamento della forza politica che rappresento, tutto questo non è mai abbastanza per voi, quello che vi invito a pensare è alla città di Salso, schiacciata da una maggioranza immobile e distruttiva, ma che, di questo passo, non vedrà neanche in quelli che oggi sono d'opposizione una possibile speranza. Perchè con le accuse reciproche non siamo in grado di coordinarci e di trovare punti di forza comuni. Perché così non facciamo altro che dividere la città come sempre è stato fatto, in tifoserie opposte.

Cari ragazzi, il perchè non aveva senso presentare ora una mozione di sfiducia vi è già stato scritto in tutti i modi, sul giornale, sui siti, un perchè tecnico, di tempi, di non senso. La maggioranza vota il bilancio e il giorno dopo vota una mozione di sfiducia presentata dall'opposizione? Secondo voi ha un senso logico o una minima possibilità di buona riuscita? Sappiate però che io vi rispetto, ho rispettato la vostra scelta, pubblicamente non ho mai detto nulla ma, nella libertà di scelta, non l’ho voluta condividere in questo momento. E’ un peccato così grave?

Matteo riporta in modo corretto la e-mail che mi ha scritto giovedi mattina, (anche se, come nel caso della mia, pubblicare una corrispondenza privata o inoltrarla a terzi  non è mai il massimo della vita, anche se in questa non c'è nulla di particolare da nascondere............), già però dalla sera prima (mercoledi) vorrei ricordare che io gli avevo scritto una cosa ben precisa: ci confrontiamo e a stretto giro ti daremo una risposta, spero che tu non abbia già mandato questa cosa alla Gazzetta. La sostanza era: confrontiamoci insieme, vediamoci, basta con lo scrivere solo delle e-mail, torniamo a comportarci da persone in carne e ossa prima di sparare la cosa ai quattro venti. In realtà lui mi ha detto che la cosa era già su questo sito e che la Gazzetta da lì l'aveva pescata. Tutto questo mercoledì sera. Il giovedì mattina, con mia grande sorpresa, il pezzo non era uscito e io gli ho scritto nuovamente, sperando che ci fosse il tempo per un confronto piu serio e che, in una volontà di dialogo da parte di tutti, la pubblicizzazione della cosa fosse fermata, almeno per un attimo. Stava a voi deciderlo e fermarvi un secondo, certo non ve lo potevo dire io.  Il venerdi il pezzo è uscito in grande stile, senza che nessuno si fosse potuto confrontare, un grande risalto come sempre e da lì, date le nostre iniziali perplessità, è subentrata una forte delusione.

Concludendo, Salsomaggiore è l'unica vittima e la maggioranza intanto gongola tra i nostri litigi. Grande risultato!

Detto questo, su cui sono esistiti e possono esistere delle diversità, bisogna ricordare che prima di tutto vengono le persone, la loro sensibilità, la correttezza dei comportamenti e anche la possibilità di non essere d'accordo su tutto, senza per questo dover essere attaccati, senza che voli del fango addosso agli altri, senza che si citino dei pettegolezzi di strada, senza parlare di litanie o chiamando in modo freddo e per cognome una persona con cui, un pò di tempo prima, si era bevuto una birra insieme.

E' dalle piccole cose quotidiane, dai gesti e dalle parole più semplici che impariamo a capire la vera natura dei nostri vicini.

Non pensate che, attaccando noi, la strada vi sarà più comoda.

un saluto a tutti

Filippo Fritelli