Per la nostra “nuova” Città non
dobbiamo sempre e solo pensare a “inventarci” qualcosa di
totalmente nuovo. Se guardiamo un po’ indietro e ci documentiamo,
anche semplicemente ascoltando i ricordi di chi c’era, possiamo
renderci conto di quanto i nostri lontani e umili predecessori siano
stati molto spesso lungimiranti ed efficaci (a differenza di alcuni
“parvenu” che calcano le attuali scene), pensando e realizzando
iniziative di cui ancora oggi tanti parlano, lamentandone la
sparizione.
Se partiamo dal presupposto che Salso,
Tabiano e tutto il territorio avranno successo solo se saranno in
grado di presentarsi al cliente (= turista) come entità in grado di
essere unica sul mercato quanto a offerta integrata di servizi, il
nostro sforzo deve essere quello di andare soprattutto a scoprire ciò
che già ci appartiene ed è in grado di conferirci “unicità”.
Ce l’abbiamo intorno, dobbiamo solo avere la sensibilità di
rendercene conto. I bravi esperti di marketing, i creativi, i tecnici
vengono dopo e avranno il compito di sviluppare, conferire e
promuoverne l’eccellenza.
Un esempio, partendo dai tanti ricordi
(alcuni dei quali immortalati da tremolanti filmati dell’Istituto
Luce) dei cittadini salsesi “over sixty”, è l’evento che
veniva chiamato “Carovana
(o Festa) dei Fiori”. Oltre all’iniziativa in sé
- una sfilata di carri riccamente addobbati con composizioni
floreali che faceva sicuramente “colpo” sugli ospiti della città
e dava motivi di interazione tra gli stessi cittadini salsesi – è
interessante notare che la manifestazione rappresentava in qualche
modo il coronamento di un’attività strettamente legata alla vita
anche professionale della nostra cittadina, ossia la manutenzione del
verde.
Salso e Tabiano, per fortuna, erano e
rimangono due località in cui c’è ancora tanto verde; in alcuni
parchi vivono alberi maestosi e secolari, in taluni casi si tratta
anche di essenze particolari e rare. Senza contare che parecchi viali
del centro ma anche delle immediate periferie sono alberati e che in
corrispondenza di alcune zone ci sono tuttora aiuole più che
discrete. Ma purtroppo (o per fortuna?) abbiamo anche una vasta area,
il “parco-jungla” del Tommasini, completamente abbandonata a sé
stessa.
Nei decenni scorsi a Salso era fiorente
l’attività vivaistica, tant’è che in zona centrale (attorno al
Parco Mazzini) sono ancora presenti le strutture delle Serre comunali
con relativi annessi, emblema dell’intensa e quotidiana opera
legata proprio alla manutenzione del verde pubblico. Oggi, ahinoi,
anche questa realtà rispecchia la situazione più complessiva che
caratterizza la nostra Città: strutture in semi-disuso, attività di
manutenzione sempre più appaltata a fornitori esterni dei quali poco
si sa quanto a competenze, scarsa o assente pianificazione del
paesaggio.
Proviamo allora a ripensare a come
potremmo riattivare un filone, un’attività specifica, funzionale
innanzitutto alla bellezza della nostra Città, ma soprattutto in
grado di dare una prospettiva stabile e lungimirante, creando perché
no, possibilità di occupazione professionale, qualificata e unica.
Diamoci allora un obiettivo ambizioso e
qualificante: creare a Salso una Scuola di specializzazione in
progettazione e manutenzione del verde pubblico e ornamentale.
Abbiamo le strutture (di proprietà del Comune), abbiamo tante aree
verdi (che necessitano di pianificazione e manutenzione), abbiamo a
due passi una scuola (l’Istituto Tecnico Agrario a Fidenza) che
potrebbe essere interessata a fornire ai suoi diplomati o diplomandi
una specializzazione (tramite corsi ad hoc, stage, tirocinii etc.).
Potremmo risolvere un “problema” (progettare e manutenere la
nostra risorsa verde), utilizzando strutture già in nostro possesso
(le Serre con annessi e connessi), formando e specializzando giovani
studenti da impiegare anche nelle operazioni suddette, creando
occupazione qualificata. Sarebbe il massimo, tenendo conto tra
l’altro che per trovare scuole che offrano una specializzazione
analoga bisogna muoversi di qualche centinaio di chilometri.
Personalmente, tra l’altro, siamo a
conoscenza di vari casi in cui aziende fornitrici specializzate (in
questo caso si tratterebbe di macchinari e attrezzature per il
giardinaggio) hanno partecipato, con denaro o con prodotti, alla
sponsorizzazione di iniziative di questo tipo.
Da salsese oversixty mi corre l'obbligo di precisare che non di Carovana,ma di Corso dei Fiori si trattava....Per la precione
RispondiEliminaIn effetti avevo qualche dubbio, probabilmente mi ha ingannato un titolo riportato nell'archivio storico dell'Istituto Luce. Grazie per la precisazione.
RispondiElimina