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domenica 2 febbraio 2014

LA STAZIONE E LA POLITICA DEL RAMMENDO

La chiusura della biglietteria della nostra bella stazione ferroviaria, così apprezzata, ammirata e fotografata in tante storiche cartoline da Salsomaggiore, è stata per molti, a quanto pare anche per il sindaco, un fulmine a ciel sereno.

Non, purtroppo, per noi di Cambiare Salsomaggiore e per molti cittadini salsesi attenti a come si è giunti, nel corso di questi ultimi anni, a questo imbarazzante epilogo.
Senza voler ripetere nel dettaglio l’iter che ha portato alla decisione da parte di Trenitalia di chiudere, e vogliamo credere provvisoriamente, la biglietteria di Salsomaggiore; ci vogliamo soffermare sul risultato politico di questo avvenimento.

Sì. Perché questo è l’esempio del fallimento totale della politica salsese dell’ultimo decennio. Di come la politica senza prospettiva futura ha gestito Salso, da destra ma soprattutto da sinistra. Una politica fatta del continuo rammendare con pezze le falle e le scuciture che si aprivano di volta in volta in un vestito sempre più logoro.
Con la nuova amministrazione Fritelli non è cambiato assolutamente nulla. Se non l’attenzione maniacale a ciò che dice la gente su di loro al bar, nei blog o su facebook. Inversamente proporzionale alla cura della vita quotidiana, non da prima pagina o addirittura scontata, come è la necessità per un cittadino di fare un semplice biglietto del treno e partire.

La “politica del rammendo” ha trovato nuova linfa vitale con questa giunta e di risultati positivi per Salsomaggiore nemmeno l’ombra, se non chiusure continue, falsi proclami di rilancio e strette di mano sterili.

Il sindaco ha dichiarato che in questi giorni ha scritto una lettera ai rappresentati di Trenitalia, per chiedere spiegazioni. Sveglia sindaco! I buoi sono già scappati! Ci domandiamo perché non ha chiesto un tavolo di confronto reale e serio con le ferrovie, e perché non si è fatto accompagnare dall’assessore regionale ai trasporti Peri, il quale appartiene ad una giunta del suo stesso colore politico. In campagna elettorale è stato detto ai cittadini salsesi che votando PD avrebbero votato una compagine di governo della città amica delle istituzioni regionali, la quale avrebbe avuto la capacità di dialogare e trovare soluzioni grazie anche al presidente della regione e la sua giunta. Ora sarebbe proprio il momento giusto per accedere a quei benefit, sindaco. Oppure teme di disturbare?
 

 Siamo certi che se il presidente Errani e l’assessore Peri fossero stati di un colore politico diverso da quello di questa amministrazione, il sindaco Fritelli ed i suoi assessori seguaci della “nuova politica renziana” si sarebbero immolati sull’altare della protesta, e gridato ai quattro venti il proprio sdegno.

A quanto ci risulta tutto questo non è avvenuto e non avverrà mai. Purtroppo.

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