Per il Consiglio Comunale del 10
febbraio era atteso un clima pieno di tensione e così è stato.
Le divisioni nella maggioranza sono apparse ancora più evidenti, in
un clima surreale in cui diventava difficile capire quale era la
maggioranza e quale l'opposizione.
Il tema “spinoso” era la delibera
sull'area della Bertanella, di cui si è parlato molto nelle
settimane precedenti. Il voto riguardava l'approvazione del passaggio
finale sul progetto (POC con valore di PUA), già iniziato l'anno
scorso e votato anche dal precedente Consiglio Comunale. L'atto era
l'ultima fase della variazione, quello che ne dava attuazione.
Con il gruppo di Cambiare Salsomaggiore
ci siamo interrogati a fondo nelle ultime settimane: il tema è
complicato perchè prevede implicazioni a livello economico e
ambientale. Se è vero che la delibera da votare riguardava solo la
parte finale di un processo molto lungo, che se interrotto avrebbe
conseguenze a livello di oneri di urbanizzazione e altri eventuali
ricorsi (va ricordato che l'area dovrebbe prevedere parecchie
abitazioni e due supermercati, su cui alcuni privati hanno
investito), è anche vero che Salso è già stata per troppo anni
riempita di cemento, sia in città che nelle colline. L'area della
Bertanella era inserita nel vecchio PSC come zona adibita al Polo
Scolastico, ma difficilmente potrà vedere nascere un “campus”
per gli studenti, visti gli imponenti investimenti che richiede. Non
per questo, però, bisogna lasciarla in balia di nuovi supermercati
(non ne abbiamo già abbastanza a Salso?) e di nuove abitazioni. Tra
l'altro uno dei punti dello stesso Consiglio Comunale prevedeva i
criteri per la trasformazione degli ex alberghi in strutture
residenziali, recuperando cubature per ristrutturare e non lasciare
allo sbando aree che altrimenti sarebbero abbandonate. Le cubature
per fare nuove abitazioni ci sono, ma vanno cercate nel recupero
dell'esistente, non nella lottizzazione di nuove aree. Pensiamo che
per Salso serva una politica di “volumi zero” o di “cemento
zero”, un cambiamento di rotta forte rispetto alle politiche
urbanistiche degli ultimi decenni.
Questa, dunque, la nostra posizione sul
tema, ma ieri sera non abbiamo potuto parlarne.
Infatti, all'inizio del Consiglio, il
capogruppo del PDL Avanzini ha esposto delle osservazioni alla
delibera che chiedevano un ridimensionamento dell'intervento. Il PDL,
infatti, era molto in difficoltà sulla votazione: il Sindaco aveva
chiesto a tutti di votare a favore (con lo spauracchio di
possibili ricorsi o di dover restituire ingenti somme di oneri di
urbanizzazione), ma come potevano dire "si" gli stessi
Consiglieri che 2 anni fa si erano battuti con forza contro questa
variazione? La richiesta di rinvio, basata sulla necessità di
rivedere l'intervento sulla base delle nuove osservazioni, era una
strategia per uscire dall'empasse e forse prendere un po' di tempo.
La decisione è stata messa ai voti: subito ero favorevole a spostare
il tutto e discutere in modo più approfondito la cosa, ma dopo aver
sentito l'intervento della Lega e dello stesso Sindaco, che
affermavano di essere contro il rinvio (dicendo che le osservazioni
del PDL non potevano essere accettate), ho visto che la situazione
era più complessa del previsto. Lega e PDL erano completamente
divisi e quasi certamente se si fosse arrivati a votare la delibera i
berluscones avrebbero espresso un secco no alla variante sulla
Bertanella, bocciando definitivamente il progetto. Era un'occasione
importante, e così (dopo un fondamentale consulto con il gruppo di
Cambiare Salsomaggiore, presente in forze al Consiglio) ho votato
“no” al rinvio, insieme a Lega e PD.
I voti sono stati 8 pari e così la
richiesta di spostare la discussione non è passata. Per un pelo,
però, perchè il pareggio (fortunatamente) prevede che una mozione o
una richiesta non possa essere accolta.
Strano, devo dire, il voto favorevole
di Fabrizio Crinò (Movimento 5 Stelle) al rinvio. Non ho proprio
capito questa posizione, che appare senza senso: se i 5 stelle sono
contro la cementificazione avevano ieri sera l'occasione di bocciare
con forza un progetto, ridando vita ad un'area importante. Se si
fosse arrivati al voto la delibera non sarebbe passata e si sarebbe
chiusa la vicenda con la bocciatura della variante. Il voto
favorevole di Crinò non ha comunque fatto passare la linea del
rinvio.
Dopo pochi minuti, però, lo stesso
Consigliere grillino è intervenuto nella discussione per far notare
un'incongruenza nella delibera, un vizio di forma minimo (derivante
probabilmente da un errore di battitura) che rendeva però non valida
l'oggetto da votare.
E i dubbi continuano: perchè Crinò non ha fatto notare prima la cosa, ovvero al momento della votazione per il rinvio? O perchè non ha sollevato la cosa nei giorni precedenti, permettendo di arrivare in Consiglio con gli atti regolari?
Giusto far notare questi problemi nella delibera, è
importante che gli atti siano sempre corretti e precisi, ma questo ha
comportato una serie di incomprensioni e un dibattito complicato su
come affrontare il tema dal punto di vista del regolamento. Dopo una
sospensione e varie interpretazioni da parte del segretario e del
Presidente del Consiglio, e dopo che Crinò ha ribadito di voler
sollevare a tutti i costi la questione, Musile Tanzi ha deciso di
rinviare il punto alla prossima seduta.
Peccato, davvero peccato, perchè ieri
sera avevamo un'occasione storica per iniziare un'inversione di rotta
nelle politiche urbanistiche di Salsomaggiore. Il voto avrebbe messo
ancora più in evidenza le contraddizioni nella maggioranza e il
progetto sarebbe stato bocciato.
I 5 stelle hanno ottenuto l'obiettivo
di far spostare il tutto al prossimo Consiglio, ma a cosa servirà?
Non si corre il rischio che in queste settimane spuntino nuovi
elementi in grado di far trovare alla maggioranza un equilibrio, con
la conseguente approvazione della delibera la prossima volta?
Mah, rimaniamo con molto dubbi.
Dopo la decisione del rinvio il gruppo
del PD è uscito dall'aula, in segno anche di protesta verso una
maggioranza che si è dimostrata ancora una volta spezzata in due,
impreparata e litigiosa.
In effetti non si può andare avanti
così, con situazione al limite del paradossale, con un governo
debole, fragile, e incapace di procedere sulla sua strada.
E ne abbiamo avuto altre dimostrazioni
nel corso della serata..... (CONTINUA)
Ciao Matteo dal tuo intervento non ho capito peró una cosa...
RispondiEliminaQuale sarebbe la tua soluzione al problema della Bertanella?
Ora, la scelta è molto discutibile ma come spesso si dice ormai il danno è fatto!
Quando dici che il sindaco si rifaceva al pericolo di ricorsi da parte dei privati che nel progetto hanno già investito non credi sia un pericolo reale?
Mi piacerebbe capire la tua posizione su questo tema..
Giulia
Ciao Giulia,
RispondiEliminail gruppo di Cambiare Salsomaggiore ha deciso di votare no al piano della Bertanella per le motivazioni scritte nel post sopra. Il voto contrario è solo un primo passaggio perchè se il progetto non passerà prepareremo anche un ordine del giorno che vada a stralciare quel tipo di intervento dal PSC, dando un'altra destinazione all'area. Di soluzioni ce ne possono essere tante e potrebbe essere interessante una forma di urbanistica partecipata, per decidere insieme ai cittadini il futuro della zona. Certo, si potrebbe tornare anche alla prima ipotesi di polo scolastico, anche se temo che con le attuali risorse pubbliche potrebbero essere necessari decenni per arrivare all'obiettivo.
Cambiare destinazione al PSC ha certamente delle conseguenze importanti: sono dubbioso sul possibile ricorso dei privati, anche perchè il Consiglio Comunale è sovrano nel decidere che assetto dare al territorio, mentre è più problematico il tema degli oneri di urbanizzazione già versati. Questo è un problema che esiste da tanti anni e la scusa dell'introito degli oneri ha permesso nel tempo di giustificare concessioni immonde. Non si può essere schiavi degli oneri di urbanizzazione, in particolare per le nuove aree, ma qualcosa si può recuperare nelle ristrutturazioni e nei cambi di destinazione d'uso, come in quello degli ex-alberghi (punto votato nell'ultimo Consiglio).
La Bertanella, secondo noi, può essere un punto di partenza per una decisa inversione di rotta sul consumo di territorio, per dimostrare che Salso non deve mettere cemento su nuove aree ma che può costruire sul recupero e nella trasformazione. Come tutti i cambiamenti è un passo difficile, non attuabile in maniera immediata e indolore, ma necessario se vogliamo dare nuova diginità a questo territorio.
Un saluto!
cit. "Ma siamo proprio sicuri che se il 10 febbraio fosse stata votata la delibera sarebbe stata bocciata?"
RispondiEliminaMolto probabilmente si Daniele, in quanto il gruppo PDL aveva apertamente dichiarato che se non fosse stato approvato il rinvio avrebbe votato in modo contrario alla delibera. In quel caso, con i voti negativi del PDL, di Cambiare Salsomaggiore, del Movimento 5 stelle la delibera non sarebbe passata.
RispondiEliminaCiao!