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giovedì 4 ottobre 2012

Lo Stirone passa per Salso?



Tranquilli, non c’è nessuna intenzione di far confluire lo Stirone nel Citronia o nel Ghiara. Parliamo caso mai di far confluire idee e progetti in un alveo comune e condiviso.
L’incontro con la cittadinanza che si è tenuto recentemente a Salso (il 2 ottobre, presso la sala Mainardi del Palacongressi) aveva come oggetto un tema che riguarda la nostra Città. L’argomento (sintetizzo) erano le nuove misure per la conservazione del “SIC” Torrente Stirone, dove SIC non è il nostro grande Marco Simoncelli, bensì un Sito di Importanza Comunitaria. Riguardava quindi non solo Salsomaggiore, ma sicuramente anche Salsomaggiore.
Rivolto e aperto a tutti i cittadini, in realtà ha visto la presenza (neanche numerosissima) dei soli operatori la cui attività economica ricade nell’ambito del SIC: agricoltori quindi, ma anche professionisti e gestori di agriturismi della zona, operatori forestali etc.
Non è sicuramente questa la sede per entrare nel merito degli aspetti tecnici e normativi delle misure che sono state presentate, che sono consultabili sul sito www.parcostirone.it e che in buona sostanza hanno raccolto il favore dei presenti.
Piuttosto, può essere interessante vedere la questione come caso di studio in embrione per capire come un “elemento” ( vale per un prodotto, un servizio, qualsiasi bene) in questo caso naturalistico possa inserirsi nel contesto del sistema economico e sociale della nostra Città.
Partiamo sempre dal proposito di creare sia motivazioni e interesse nei consumatori (i clienti) che benefici per i residenti. Agevolare l’attività delle imprese e creare (o mantenere) un ambiente di vita piacevole dovrebbe essere, tra le altre cose, anche l’obiettivo di qualsiasi amministrazione, comunale, provinciale o altro che sia.
Comincio dalla prima cosa che mi viene in mente: l’aspetto naturalistico-ambientale. Bello per, esempio, scoprire che lo Stirone è “rifugio” per tante specie animali e vegetali, alcune di queste raramente visibili in ambienti che non siano protetti. Oppure venire a sapere che il centro di recupero animali selvatici (Cras) è nel suo genere all’avanguardia e ha pochi eguali sicuramente in Regione ma probabilmente anche in Italia. Insomma ci sono argomenti per interessare e smuovere gli appassionati naturalisti, ma anche per avvicinare il “turista della domenica” o chi fa semplicemente la scampagnata fuori-porta. Ovvio che poi il turista a un certo punto avrà fame e vorrà mangiare qualcosa; così come è ovvio che trovandosi a un tiro di schioppo da Salso e Tabiano (schioppo rigorosamente a tappi, perché la caccia nel Parco è vietata) magari si fa due passi in città. Ed è ovvio che magari entri, incuriosito, nel Berzieri e se ne torni a casa con qualche prodotto delle Terme di Salso o Tabiano, non prima di aver consumato qualcosa in un bar del centro o comprato un “souvenir” (magari gastronomico) per il parente o per l’amica di turno. Tutto ovvio. Fin troppo ovvio. Talmente ovvio che sarebbe interessante conoscere quante volte il Parco, gli agriturismi, i ristoranti e le trattorie, gli alberghi, le Thermae, gli esercenti e i commercianti, l’ufficio del turismo (dimenticato qualcuno?) si sono parlati tra loro quanto meno per abbozzare un progettino di collaborazione.
A giudicare dai presenti alla riunione non sembra che il tema sia particolarmente sentito; non ho visto (se erano presenti chiedo venia, perché evidentemente erano ben nascosti) nessun rappresentante di alcuna associazione di categoria o di prodotto, nessun imprenditore (tranne qualcuno operante nella zona del Parco), nessun emissario dell’ufficio turismo, o pro-loco che dir si voglia, nessun ristoratore o albergatore. E manco qualcuno dell’istituto comprensivo scolastico.
Insomma, il torrente Stirone e il suo Parco, a dispetto della rilevanza e delle potenzialità, ci paiono un poco abbandonati a sé stessi, nonostante i suoi dirigenti interpellati in proposito abbiano risposto di aver più volte sollecitato la comunità salsese ad essere più propositiva e collaborativa. E non abbiamo elementi per non crederlo.
Altra cosa. Pensiamo anche a quanto sarebbe funzionale e vantaggioso per tutta la comunità (ma proprio tutta, compresi anche coloro che non si muovono da Salso) attivare una vera collaborazione tra Parco, Amministrazione comunale e imprese agricole della zona. Anche se il concetto è applicabile in assenza di un Parco ufficialmente costituito e quindi su tutto il territorio comunale, incentivare le opere di pulizia e manutenzione fondiaria, oltre a tenere “in ordine” il territorio ha come effetti collaterali evitare che le campagne, ma soprattutto la collina e la montagna si spopolino e, altro piccolo vantaggio, prevenire che si verifichino smottamenti e altri disastri similari. Con la particolarità che, di norma, prevenire costa meno che curare.
In sostanza, la domanda è: con tutto quello che di bello (e buono) ci circonda quanti casi “Stirone” potremmo inventarci a Salso e Tabiano?

Giordano Chiesa

Per consultare la documentazione e lo stato dell’arte indichiamo qui di seguito i relativi link:

2 commenti:

  1. Credo che la moltitudine di gente non sia venuta NON per disinteresse sull'argomento, quanto per una serie di motivazioni che di certo non rimandano la colpa a qualcuno in particolare. Ad esempio si potrebbe parlare di mancata informazione sull'evento: seppur io lavori nelle vicinanze del palazzo non mi è giunta voce, ne volantino, ne mail, ne post su questo incontro(...questo lo si potrebbe dire anche di tanti altri eventi!). Altra possibile motivazione potrebbe essere l'effettiva bassa probabilità di vedere un progetto concretizzabile da un comune cittadino. Mi spiego meglio: penso che l'idea di aprirsi verso la cittadinanza sia un'aspetto essenziale per la rinascita della nostra cittadina, di contro quelli, per intraprendere questo percorso di aiuto reciproco, devono a mio avviso avere inizialmente obiettivi da raggiungere semplici e concreti, i cui benefici siano sotto i loro occhi tutti i giorni. Mi piacerebbe tantissimo che i salsesi ricominciassero a fare buona pubblicità del proprio paese!!!
    Andrea

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  2. Salve Andrea,
    nella tua conclusione hai sostanzialmente centrato il senso delle mie considerazioni. Ovvero, fino a quando ciascuno di noi non sarà conscio delle positività e delle potenzialità di ciò che lo circonda riusciremo a fare ben poca strada. E questo, intendiamoci, vale per tutti quale che sia l'occupazione, l'età, l'idea politica. Se sapremo recuperare un sufficiente livello di attaccamento alla nostra Città, verrà spontaneo rendersi conto di quello che abbiamo a portata di mano e attivare tante piccole reti (network?) sui singoli prodotti di Salso. Tante piccole reti messe in comunicazione tra loro (e questo è uno dei compiti di un'amministrazione) possono rimettere in moto o creare un circolo virtuoso. Noi di Cambiare Salsomaggiore ci crediamo, ma tanto.
    Grazie per essere intervenuto.
    G.C.

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