Tranquilli, non c’è nessuna
intenzione di far confluire lo Stirone nel Citronia o nel Ghiara.
Parliamo caso mai di far confluire idee e progetti in un alveo comune
e condiviso.
L’incontro con la cittadinanza che si
è tenuto recentemente a Salso (il 2 ottobre, presso la sala Mainardi
del Palacongressi) aveva come oggetto un tema che riguarda la nostra
Città. L’argomento (sintetizzo) erano le nuove misure per la
conservazione del “SIC” Torrente Stirone, dove SIC non è il
nostro grande Marco Simoncelli, bensì un Sito di Importanza
Comunitaria. Riguardava quindi non solo Salsomaggiore, ma sicuramente
anche Salsomaggiore.
Rivolto e aperto a tutti i cittadini,
in realtà ha visto la presenza (neanche numerosissima) dei soli
operatori la cui attività economica ricade nell’ambito del SIC:
agricoltori quindi, ma anche professionisti e gestori di agriturismi
della zona, operatori forestali etc.
Non è sicuramente questa la sede per
entrare nel merito degli aspetti tecnici e normativi delle misure che
sono state presentate, che sono consultabili sul sito
www.parcostirone.it
e che in buona sostanza hanno raccolto il favore dei presenti.
Piuttosto, può essere interessante
vedere la questione come caso di studio in embrione per capire come
un “elemento” ( vale per un prodotto, un servizio, qualsiasi
bene) in questo caso naturalistico possa inserirsi nel contesto del
sistema economico e sociale della nostra Città.
Partiamo sempre dal proposito di creare
sia motivazioni e interesse nei consumatori (i clienti) che benefici
per i residenti. Agevolare l’attività delle imprese e creare (o
mantenere) un ambiente di vita piacevole dovrebbe essere, tra le
altre cose, anche l’obiettivo di qualsiasi amministrazione,
comunale, provinciale o altro che sia.
Comincio dalla prima cosa che mi viene
in mente: l’aspetto naturalistico-ambientale. Bello per, esempio,
scoprire che lo Stirone è “rifugio” per tante specie animali e
vegetali, alcune di queste raramente visibili in ambienti che non
siano protetti. Oppure venire a sapere che il centro di recupero
animali selvatici (Cras) è nel suo genere all’avanguardia e ha
pochi eguali sicuramente in Regione ma probabilmente anche in Italia.
Insomma ci sono argomenti per interessare e smuovere gli appassionati
naturalisti, ma anche per avvicinare il “turista della domenica”
o chi fa semplicemente la scampagnata fuori-porta. Ovvio che poi il
turista a un certo punto avrà fame e vorrà mangiare qualcosa; così
come è ovvio che trovandosi a un tiro di schioppo da Salso e Tabiano
(schioppo rigorosamente a tappi, perché la caccia nel Parco è
vietata) magari si fa due passi in città. Ed è ovvio che magari
entri, incuriosito, nel Berzieri e se ne torni a casa con qualche
prodotto delle Terme di Salso o Tabiano, non prima di aver consumato
qualcosa in un bar del centro o comprato un “souvenir” (magari
gastronomico) per il parente o per l’amica di turno. Tutto ovvio.
Fin troppo ovvio. Talmente ovvio che sarebbe interessante conoscere
quante volte il Parco, gli agriturismi, i ristoranti e le trattorie,
gli alberghi, le Thermae, gli esercenti e i commercianti, l’ufficio
del turismo (dimenticato qualcuno?) si sono parlati tra loro quanto
meno per abbozzare un progettino di collaborazione.
A giudicare dai presenti alla riunione
non sembra che il tema sia particolarmente sentito; non ho visto (se
erano presenti chiedo venia, perché evidentemente erano ben
nascosti) nessun rappresentante di alcuna associazione di categoria o
di prodotto, nessun imprenditore (tranne qualcuno operante nella zona
del Parco), nessun emissario dell’ufficio turismo, o pro-loco che
dir si voglia, nessun ristoratore o albergatore. E manco qualcuno
dell’istituto comprensivo scolastico.
Insomma, il torrente Stirone e il suo
Parco, a dispetto della rilevanza e delle potenzialità, ci paiono un
poco abbandonati a sé stessi, nonostante i suoi dirigenti
interpellati in proposito abbiano risposto di aver più volte
sollecitato la comunità salsese ad essere più propositiva e
collaborativa. E non abbiamo elementi per non crederlo.
Altra cosa. Pensiamo anche a quanto
sarebbe funzionale e vantaggioso per tutta la comunità (ma proprio
tutta, compresi anche coloro che non si muovono da Salso) attivare
una vera collaborazione tra Parco, Amministrazione comunale e imprese
agricole della zona. Anche se il concetto è applicabile in assenza
di un Parco ufficialmente costituito e quindi su tutto il territorio
comunale, incentivare le opere di pulizia e manutenzione fondiaria,
oltre a tenere “in ordine” il territorio ha come effetti
collaterali evitare che le campagne, ma soprattutto la collina e la
montagna si spopolino e, altro piccolo vantaggio, prevenire che si
verifichino smottamenti e altri disastri similari. Con la
particolarità che, di norma, prevenire costa meno che curare.
In sostanza, la domanda è: con tutto
quello che di bello (e buono) ci circonda quanti casi “Stirone”
potremmo inventarci a Salso e Tabiano?
Giordano Chiesa
Per consultare la documentazione e lo
stato dell’arte indichiamo qui di seguito i relativi link:
Credo che la moltitudine di gente non sia venuta NON per disinteresse sull'argomento, quanto per una serie di motivazioni che di certo non rimandano la colpa a qualcuno in particolare. Ad esempio si potrebbe parlare di mancata informazione sull'evento: seppur io lavori nelle vicinanze del palazzo non mi è giunta voce, ne volantino, ne mail, ne post su questo incontro(...questo lo si potrebbe dire anche di tanti altri eventi!). Altra possibile motivazione potrebbe essere l'effettiva bassa probabilità di vedere un progetto concretizzabile da un comune cittadino. Mi spiego meglio: penso che l'idea di aprirsi verso la cittadinanza sia un'aspetto essenziale per la rinascita della nostra cittadina, di contro quelli, per intraprendere questo percorso di aiuto reciproco, devono a mio avviso avere inizialmente obiettivi da raggiungere semplici e concreti, i cui benefici siano sotto i loro occhi tutti i giorni. Mi piacerebbe tantissimo che i salsesi ricominciassero a fare buona pubblicità del proprio paese!!!
RispondiEliminaAndrea
Salve Andrea,
RispondiEliminanella tua conclusione hai sostanzialmente centrato il senso delle mie considerazioni. Ovvero, fino a quando ciascuno di noi non sarà conscio delle positività e delle potenzialità di ciò che lo circonda riusciremo a fare ben poca strada. E questo, intendiamoci, vale per tutti quale che sia l'occupazione, l'età, l'idea politica. Se sapremo recuperare un sufficiente livello di attaccamento alla nostra Città, verrà spontaneo rendersi conto di quello che abbiamo a portata di mano e attivare tante piccole reti (network?) sui singoli prodotti di Salso. Tante piccole reti messe in comunicazione tra loro (e questo è uno dei compiti di un'amministrazione) possono rimettere in moto o creare un circolo virtuoso. Noi di Cambiare Salsomaggiore ci crediamo, ma tanto.
Grazie per essere intervenuto.
G.C.