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mercoledì 22 maggio 2013

Le Serre comunali a Salso: opportunità per una nuova occupazione?


Per la nostra “nuova” Città non dobbiamo sempre e solo pensare a “inventarci” qualcosa di totalmente nuovo. Se guardiamo un po’ indietro e ci documentiamo, anche semplicemente ascoltando i ricordi di chi c’era, possiamo renderci conto di quanto i nostri lontani e umili predecessori siano stati molto spesso lungimiranti ed efficaci (a differenza di alcuni “parvenu” che calcano le attuali scene), pensando e realizzando iniziative di cui ancora oggi tanti parlano, lamentandone la sparizione.
Se partiamo dal presupposto che Salso, Tabiano e tutto il territorio avranno successo solo se saranno in grado di presentarsi al cliente (= turista) come entità in grado di essere unica sul mercato quanto a offerta integrata di servizi, il nostro sforzo deve essere quello di andare soprattutto a scoprire ciò che già ci appartiene ed è in grado di conferirci “unicità”. Ce l’abbiamo intorno, dobbiamo solo avere la sensibilità di rendercene conto. I bravi esperti di marketing, i creativi, i tecnici vengono dopo e avranno il compito di sviluppare, conferire e promuoverne l’eccellenza.
Un esempio, partendo dai tanti ricordi (alcuni dei quali immortalati da tremolanti filmati dell’Istituto Luce) dei cittadini salsesi “over sixty”, è l’evento che veniva chiamato “Carovana (o Festa) dei Fiori”. Oltre all’iniziativa in sé - una sfilata di carri riccamente addobbati con composizioni floreali che faceva sicuramente “colpo” sugli ospiti della città e dava motivi di interazione tra gli stessi cittadini salsesi – è interessante notare che la manifestazione rappresentava in qualche modo il coronamento di un’attività strettamente legata alla vita anche professionale della nostra cittadina, ossia la manutenzione del verde.

Salso e Tabiano, per fortuna, erano e rimangono due località in cui c’è ancora tanto verde; in alcuni parchi vivono alberi maestosi e secolari, in taluni casi si tratta anche di essenze particolari e rare. Senza contare che parecchi viali del centro ma anche delle immediate periferie sono alberati e che in corrispondenza di alcune zone ci sono tuttora aiuole più che discrete. Ma purtroppo (o per fortuna?) abbiamo anche una vasta area, il “parco-jungla” del Tommasini, completamente abbandonata a sé stessa. 


Nei decenni scorsi a Salso era fiorente l’attività vivaistica, tant’è che in zona centrale (attorno al Parco Mazzini) sono ancora presenti le strutture delle Serre comunali con relativi annessi, emblema dell’intensa e quotidiana opera legata proprio alla manutenzione del verde pubblico. Oggi, ahinoi, anche questa realtà rispecchia la situazione più complessiva che caratterizza la nostra Città: strutture in semi-disuso, attività di manutenzione sempre più appaltata a fornitori esterni dei quali poco si sa quanto a competenze, scarsa o assente pianificazione del paesaggio.
Proviamo allora a ripensare a come potremmo riattivare un filone, un’attività specifica, funzionale innanzitutto alla bellezza della nostra Città, ma soprattutto in grado di dare una prospettiva stabile e lungimirante, creando perché no, possibilità di occupazione professionale, qualificata e unica.
Diamoci allora un obiettivo ambizioso e qualificante: creare a Salso una Scuola di specializzazione in progettazione e manutenzione del verde pubblico e ornamentale. Abbiamo le strutture (di proprietà del Comune), abbiamo tante aree verdi (che necessitano di pianificazione e manutenzione), abbiamo a due passi una scuola (l’Istituto Tecnico Agrario a Fidenza) che potrebbe essere interessata a fornire ai suoi diplomati o diplomandi una specializzazione (tramite corsi ad hoc, stage, tirocinii etc.). Potremmo risolvere un “problema” (progettare e manutenere la nostra risorsa verde), utilizzando strutture già in nostro possesso (le Serre con annessi e connessi), formando e specializzando giovani studenti da impiegare anche nelle operazioni suddette, creando occupazione qualificata. Sarebbe il massimo, tenendo conto tra l’altro che per trovare scuole che offrano una specializzazione analoga bisogna muoversi di qualche centinaio di chilometri.
Personalmente, tra l’altro, siamo a conoscenza di vari casi in cui aziende fornitrici specializzate (in questo caso si tratterebbe di macchinari e attrezzature per il giardinaggio) hanno partecipato, con denaro o con prodotti, alla sponsorizzazione di iniziative di questo tipo.
Un altro esempio di unicità nell’eccellenza a Salsomaggiore: in questo caso parliamo di nuove professioni e di un futuro per i nostri ragazzi.

Giordano Chiesa (candidato al Consiglio Comunale) 

2 commenti:

  1. Da salsese oversixty mi corre l'obbligo di precisare che non di Carovana,ma di Corso dei Fiori si trattava....Per la precione

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  2. In effetti avevo qualche dubbio, probabilmente mi ha ingannato un titolo riportato nell'archivio storico dell'Istituto Luce. Grazie per la precisazione.

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