Ascoltando
le interviste, leggendo i pareri, ricordando gli antefatti e le varie prese di
posizione, l’affaire “Alberghi Porro e Valentini”, alla luce anche della
recente ribalta offerta dal programma televisivo “Le Iene” ha assunto
definitivamente il rango di tragicommedia.
Quanto è
successo è più o meno a conoscenza di tutti anche da troppo tempo:
scioperi del personale, mancato pagamento degli stipendi, chiusura delle
strutture, mancato assolvimento degli obblighi contrattuali nei confronti della
proprietà degli immobili, del Comune, dei dipendenti e dei fornitori,
rescissione anticipata del contratto prima, ipotesi di proseguimento delle
attività poi e via discorrendo.
Si sta
calcando la mano forse anche troppo su quanto emerso dalle interviste in tv;
chi conosce lo stile del programma in questione sa che spesso il trucco è
quello di far passare frasi e parole “che fanno colpo”, estraniandole dal contesto generale e fin troppo semplificando i fatti. Ma al di là dell’evidente imbarazzo
del nostro Sindaco, che ha effettivamente bucato lo schermo come si dice in
questi casi, sono emersi o stanno emergendo a parer nostro altri elementi su
cui sarebbe bene porre l’attenzione.
Oltre alla
prevedibile reazione di vari esponenti del PD locale che hanno fatto quadrato a difesa
del Primo cittadino, è interessante la nascita anche di un parallelo “movimento
di opinione”, che giustifica quanto fatto a suo tempo in funzione di non ben
precisate ragioni che non possono essere chiaramente e pubblicamente spiegate.
In altre parole, bisognava fare così perché non c’era alternativa.
Vorremmo
sapere quindi, e suggeriamo a Fritelli di farlo sapere per riguadagnare un
minimo di credibilità in proposito, quali furono all’epoca gli “obblighi” cui
l’Amministrazione fu costretta a sottostare, da parte di chi e per quali
motivi.
Non
menzioniamo, perché ormai straconosciuti, tutti gli indicatori
tecnico-economici che avrebbero sconsigliato a chiunque di procedere ad accordi
con certe realtà imprenditoriali; ma teniamo a ricordare al nostro Sindaco che
un’alternativa esiste sempre e ci fa sorridere amaramente il pensare alle
motivazioni con le quali non fu accettata a suo tempo la proposta di gestione
degli alberghi avanzata da un gruppo di dipendenti: “non offrono sufficienti
garanzie per poter gestire le strutture”.
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