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lunedì 6 agosto 2012

Bilancio o dimissioni? Comunicato ufficiale

Ecco il comunicato ufficiale, uscito in parte sulla Gazzetta di oggi (vedi post sotto).


A più di una settimana dall'ultimo Consiglio Comunale, in cui il Sindaco è stato sfiduciato sia dalla minoranza che da parte della sua maggioranza, la situazione politica sembra ancora in una fase di stallo.

Il rinvio del termine dell'approvazione del bilancio al 31 ottobre diventa quasi una presa in giro visto che si tratta del conto preventivo 2012. Se il Sindaco deciderà di non dimettersi e di procedere con questo governo instabile, lo invitiamo in ogni caso a ripresentare la proposta di bilancio in Consiglio entro breve tempo, visto che i documenti contabili e tutto il resto è già pronto.

Serve una scelta netta perchè così non si può più andare avanti. Da una parte il Sindaco che su Terme dice ogni giorno tutto e il contrario di tutto, prima difendendo il lavoro del Presidente Cacchioli, poi chiedendone le dimissioni, poi partecipando all'assemblea dei soci che loda il lavoro svolto finora dal CdA. Insomma, una gran confusione, segno che non c'è una chiara strategia su dove si vuole arrivare. Dall'altra, invece, un PDL che esce in modo imbarazzante dall'aula durante la votazione del bilancio senza dare una minima spiegazione (nessun intervento o dichiarazione di voto) del motivo e lasciando solo il proprio Sindaco, con il Presidente del Consiglio Comunale che si astiene su una delibera così importante come quella del bilancio.

Perchè i consiglieri pidiellini non hanno motivato il loro dissenso? Forse perchè il motivo del contendere non era la delibera in votazione ma un gioco di potere sulla spartizione di poltrone sul tema Terme?

Ad oggi sembra continuare la lotta interna della maggioranza, con un Sindaco sfiduciato che continua a governare come se niente fosse. Chiediamo che si prenda una decisione, e subito: o le immediate dimissioni o la nuova presentazione del bilancio in Consiglio, in modo che si arrivi ad un nuovo voto. La città non può perdere altri tre mesi a inseguire i vari giochini e ricatti interni di una maggioranza inconcludente.

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