Sindaco
Fritelli, Lei che ha fatto il consigliere 15 mesi, voterebbe a favore di un
“piano industriale” di Terme s.p.a senza conoscerlo?
Un consiglio molto
singolare, aperto alle domande del pubblico (su prenotazione), ma ridotto nel tempo
di intervento dei consiglieri, che, come nei migliori talk- show, avevano a
disposizione solo 10 minuti.
Tempi ristretti, tempi
difficili da conciliare con una seduta deliberativa così decisiva.
Le parole del Sindaco
aprono i lavori consiliari con un lessico da realpolitico: concretezza, passaggi vitali, fine dei voli pindarici, no ai libri dei
sogni.
“Il Consiglio di oggi deve essere molto chiaro” esordisce il Dott.
Filippo Fritelli.
Di chiarezza i Consiglieri
di opposizione, ne intravedono poca, dal momento che il Sindaco, a conclusione,
dichiara : “Quello che il socio Comune
chiede al Consiglio è di dare mandato al legale rappresentate, nella mia
persona di Sindaco, di votare in assemblea dei soci il piano industriale, che
verrà presentato a Comune, Provincia e Regione”.
Piano
industriale?
Nessuno della minoranza ne ha ricevuto traccia
e le linee guida della delibera, decisamente generiche, non forniscono elementi
utili per poter approvare ciò che non si è esaminato in precedenza.
Segue l’Assessore alle
Partecipate, Dott. Paolo Canepari, che ricorda, comprensibilmente emozionato
che le Terme “non è solo un’azienda, è
una città”.
Promette agli
ascoltatori l’illustrazione da parte dei rappresentanti di Terme del sopra
citato piano industriale e a questo punto si resta in attesa, confusi dal fatto
di non aver potuto esaminare alcun tipo di documentazione volta a giustificare
un voto favorevole alla delibera.
Parlano infine i legali
rappresentanti di Terme S.p.a.– Ing. Pierluigi Cerati, Direttore generale e il
Dott. Alessandro Baldi, già consigliere nel precedente cda e ora Amministratore
unico – ricostruendo, con “analisi non
certo nuove” (frase dello stesso Baldi), il calvario degli “all’incirca 30 milioni di debito” che
pesano sull’azienda.
È Pierluigi Cerati a
dare qualche scarna informazione su questo piano che serve a “comprare tempo con le banche”.
Tre sono le fasi:
1 ) rendere la società
più appetibile intervenendo sulla qualità dell’azienda.
2 ) tentare di fermare
il trend negativo degli arrivi.
3) privatizzare
l’azienda.
Qui i numeri e
riferimenti precisi – citati nel raccontare la curva di devoluzione degli anni
passati - spariscono e dopo gli interventi dei Consiglieri e del nostro Matteo
Orlandi a chiedere tra le altre cose “Scusate,
ma dov’è il piano industriale?” e del pubblico variegato di lavoratori,
albergatori, ex sindaci e politici, ritorna alla carica Cerati stizzito “E’ come per la Nazionale di calcio, sono tutti
allenatori”. A parte le frasi ad effetto e la fermezza nel tono, anche in
questo “secondo tempo” il Direttore non approfondisce e non entra nel merito di
un “piano di azione che mantiene
equilibri e fatturato”.
Come Movimento civico ci chiediamo se il Sindaco Fritelli – Consigliere per 15 mesi
- avrebbe votato favorevole ad un piano industriale senza averlo esaminato in
precedenza.
E
chiediamo soprattutto come mai,“malgrado la quantità di informazioni che
stanno dando ai consiglieri comunali" (sempre dalle parole del Sindaco), tra la
tanta documentazione indispensabile mancasse proprio il dettaglio del Piano e
nella delibera fossero presenti linee guida generiche corredate da un oggetto
per di più fuorviante.
Consigliamo
al Sindaco, visto che siamo venuti a conoscenza, proprio in questo Consiglio
straordinario, del fatto che ama frequentare il Meet Up del Movimento a 5
Stelle, di prendere spunto dalla trasparenza del collega parmigiano Pizzarotti,
che nel 2013 ha fatto votare in Consiglio comunale non linee guida fumose, ma
proprio i piani industriali delle “tristemente celebri” partecipate del Comune.
Il
Dott. Baldi, nel suo pacato intervento, ha ricordato alla platea che “i piani industriali sono difficili da
predisporre” proprio a causa del mancato consenso dei Soci.
Il
Sindaco Fritelli attraverso una grande “pragmaticità” ha trovato il modo per
aggirare questo scoglio, con buona pace della minoranza che ingenuamente chiede
ancora quella trasparenza distribuita, a parole, ad ogni Consiglio dalla
maggioranza del Partito Democratico salsese.
Solo per precisare.
RispondiEliminaNon ho ridotto il tempo a disposizione dei consiglieri, che è di 10 minuti per l'intervento e 5 per la replica (art. 35.5 del Regolamento).
Ho piuttosto ridotto il tempo a Sindaco, Assessori (e relatori esterni) che è di 20 minuti ma che ho determinato in 15 (art. 34.5 del Regolamento).
Francesco Mergoni