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giovedì 19 febbraio 2015

TermEinator




Riteniamo utile condividere quanto “trapelato” dall’assemblea dei dipendenti di Terme Spa, svoltasi la settimana scorsa alla presenza di maestranze e sindacati. Premesso che quanto riportato più avanti è da prendere con beneficio d’inventario in quanto sintesi di varie fonti, è emerso che:

  • L’azienda è al punto di non ritorno, non ci sono più soldi per continuare l’attività (almeno così come è stata portata avanti sinora) e per pagare gli stipendi dei dipendenti
  • Le banche, tranne una, non sono più disponibili a garantire anticipi di liquidità
  • Dopo i necessari passaggi legali e burocratici, si arriverà a breve al concordato di continuità; ciò significa in sostanza che verrà proposto ai creditori (di qualsiasi natura essi siano e con criteri di precedenza differenti) di accontentarsi di una quota del dovuto;
  • contestualmente dovrà essere prodotto un piano industriale di rilancio e verranno pertanto create una “bad company”, che si farà carico della parte negativa dell’azienda, e una “new company” che invece potrà ripartire “pulita”
  • sembra ci sia all’orizzonte un gruppo di investitori pronti a intervenire (su Salso) per farsi carico della gestione di alcune attività, con un piano a medio-lungo termine, quindi senza fretta di dover rientrare dell’investimento; su Tabiano sembra ci sia invece un gruppo di imprenditori locali interessato.
  • alcune linee di prodotto (Villa Igea, i prodotti termali, lo Zoia parzialmente) potranno avere un futuro seppur con notevoli cambiamenti
  • altre linee di prodotto (gli alberghi e lo stesso Berzieri) rappresentano una palla al piede
  • dagli attuali 250 circa dipendenti (sul numero non siamo certi ma probabile che sia arrotondato per difetto) si passerà con il nuovo regime produttivo a un numero stimato di circa 50-60, più un centinaio di stagionali. Da qui l’invito ai dipendenti del presidente Garibaldi a non indugiare nel cercare “nuove strade”.
Fin qui la cruda cronaca dell’assemblea, a cui aggiungiamo, altrettanto schematicamente, alcuni punti:
  • la riunione ha sancito la fine dell’azienda Terme Spa, almeno per come la conosciamo ora
  • alla riunione erano presenti il presidente dell’azienda termale, Garibaldi, e i sindacati. Punto. Nessuno in rappresentanza della proprietà; né il nuovo assessore delegato (Ruina), né il vecchio assessore “scelto unicamente per la competenza bla…bla…bla…” (Canepari), né tanto meno chi oggi rappresenta se non andiamo errati circa il 60% della proprietà (il Sindaco Presidente Filippo Fritelli).
  • i lavoratori in esubero saranno circa 170; con l’incognita “Baistrocchi” (circa 100 dipendenti) la nostra città potrebbe avere a breve oltre 250 famiglie in grave difficoltà: un numero spropositato, in rapporto alla dimensione numerica di Salso.

E per finire, alcuni commenti:
  • A questo punto è chiaro chi sia, anzi chi siano, i “terminator” del titolo; coloro che saranno tra l’altro ricordati per aver fatto parte dell’Amministrazione che con decisione ha messo fine alle sofferenze dell’azienda: il Sindaco Filippo Fritelli, con la fattiva collaborazione dell’Assessore Paolo Canepari (oggi fa “sorridere” vederlo in questo filmato che promuove Casa della salute, nuove cure riabilitative e nuovo business termale a Salso a scapito delle località termali vicine)
  • Riteniamo che circa 250 famiglie a rischio costituiscano una massa critica tale da poter senz’altro giustificare un’attenzione che fino ad ora non abbiamo riscontrato da parte della proprietà di Terme, ossia dell’Amministrazione. Come ricordava Matteo Renzi proprio qui a Salso di fianco al candidato sindaco Fritelli, “un cassintegrato che non ce la fa è un problema che riguarda il Sindaco” (lo trovate al minuto 18’10” di questo filmato: https://www.youtube.com/watch?v=wlrJlvNq-pQ). A Salso di cassintegrati ne abbiamo o ne avremo qualche centinaio, e tra l’altro sono tutti suoi dipendenti, signor Sindaco. Non crediamo che, considerata l’età media dei dipendenti di Terme, sarà così facile riciclarsi in un mondo del lavoro dove a 40 anni sei giudicato già troppo anziano. Piuttosto crediamo che in questi ultimi anni chi ha avuto la possibilità di trovare un’alternativa ne ha già approfittato.
  • Non sappiamo se sia stato valutato l’impatto di queste decisioni sull’economia locale e, cosa che riguarda l’Amministrazione comunale da vicino e nel breve periodo, sulle entrate fiscali, visto e considerato che per 250 nuclei familiari caleranno considerevolmente i redditi. Il tavolo di crisi che se non sbagliamo dovrebbe già essere attivo, cosa sta producendo su questo tema?
  • E aggiungiamo: a cosa sono serviti questi 2 anni di balbettii e dietrofront dell'Amministrazione su Terme? Se la soluzione era "inevitabile" allora si è solo perso tempo e sprecato ulteriori risorse. Se non ci sono altre soluzioni perchè non il Sindaco non lo ha detto chiaramente in campagna elettorale?
    Questo il programma del Sindaco e del PD (clicca qui), scorrendo alla voce Terme è facile notare le enormi differenze tra quanto scritto e quello che sta avvenendo, il che è molto grave.  
     E la Regione, che tanto avrebbe dovuto sostenere Salso (sempre stando a quanto annunciato in campagna elettorale) che fine ha fatto? Non si è nemmeno degnata di partecipare all'ultimo tavolo di crisi!

    Domani, venerdì  20 febbraio, è prevista l'Assemblea dei soci. Salvo miracoli, ovvero che la Regione intervenga mettendo risorse (e parecchie), si andrà quasi sicuramente incontro a quanto scritto sopra, con tutto quello che comporta. Vi terremo aggiornati.


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